I fiori di malva sono un efficace antinfiammatorio di tutte le mucose. Sono ideali per la stitichezza grazie all’azione emolliente, rinfrescante, lassativa, calmante e diuretica.
I decotti di malva (in questa forma la pianta è più efficace rispetto alla tintura madre) sono particolarmente efficaci per impacchi e lavaggi decongestionanti, per applicazioni oculari in caso di congiuntivi e contro gli ascessi dentali.
Si usano invece gli infusi contro le irritazioni della bocca e delle vie respiratorie, tosse, catarri nonché per combattere stitichezza, gastriti e coliti.
In caso di foruncoli si può trarre giovamento applicando localmente le foglie e i fiori di malva cotti. Per la sua azione emolliente, antinfiammatoria e antiarrossamento la malva si rivela indispensabile per risolvere numerosi piccoli problemi di bellezza.
Infuso antinfiammatorio:
25 gr. di fiori di malva
25 gr. di foglie di malva
30 gr. di calendula
20 gr. di camomilla romana
Metti 4 cucchiai colmi di miscela in 1 litro di acqua bollente. Lascia riposare per 10 minuti, filtra e bevi 3 tazze al giorno lontano dai pasti.
Curiosità:
La parola malva deriva dal latino mollire, che significa molle, emolliente; come spesso accade, il nome dato alla pianta ne rivela la virtù più caratterizzante: la malva è in effetti una pianta che ha la capacità di agire sulle mucose, e di sottrarre acqua ai tessuti infiammati. Come erba medicamentosa è da tempo immemorabile impiegata per uso esterno nella cura di infiammazioni della cute. Nell’antica Roma era considerata anche una prelibatezza che non mancava mai nelle mense più raffinate. Orazio dichiarava di nutrirsi esclusivamente di olio di cicoria e malva, Catone la amavo molto, Cicerone ne era così ghiotto da farne talvolta indigestione. Anche se la malva era un cibo a buon mercato, le più alte personalità ne apprezzavano il delicato sapore e le proprietà di regolatore intestinale.
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